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martedì 31 luglio 2012

Un buon cocomero, come sceglierlo?

Detto anche Anguria (dal greco angurion "cetriolo"), viene considerato come il frutto che contiene la più alta percentuale di acqua, circa il 95 % raggiungendo, in alcuni casi, un peso di 18 kg! 
Dissetante per "eccellenza", appartiene alla famiglia delle "curcubitaceae", originaria dell'Africa meridionale.  Contiene una discreta quantità di vitamina A (mantiene sana la pelle e la vista) e vitamina C  (ottimo antiossidante) accompagnate da una buona quantità di potassio che, come tutti sappiamo, regola il processo osmotico delle nostre cellule.
Alcuni ricercatori sostengono che combatta i radicali liberi ed anche antitumorale, ciò grazie alla presenza del "licopene". Nonchè anche un ottimo afrodisiaco.
Ma come scegliere un buon cocomero?
Non occorrono certo degli esperti per poter riconoscere un cocomero con la giusta maturazione, ma basta seguire alcune importanti regole.
In primis: bisogna sentirne il rumore. Deve essere cupo, pieno e sordo. Quindi sarà maturo e ricco d'acqua.
In secundis: le striature verdi si devono differenziare dal colore circostante quanto più possibile, infatti se potessimo aprire un cocomero con queste caratteristiche noteremo come i colori della polpa sono staccati bene dai colori della buccia.
In tertiis: alcuni consigliano di grattare la buccia con l'unghia, se si stacca, il frutto è maturo al punto giusto.
Se acquistiamo "pezzi" di cocomero bisogna fare attenzione alla polpa. Quest'ultima deve avere un colore consistente, ma anche uniforme ed un rosso non troppo acceso. Una polpa con il colore rosso acceso con dei semetti "staccati" dalla stessa è sintomo di una maturazione avanzata, dunque da evitare.
Nella conservazione è IMPORTANTE riporre il cocomero in firgorifero, se aperto avvolgetelo nella pellicola da cucina, evitando di lasciarlo a temperatura ambiente. Il calore ne aumenterebbe la maturazione facendo diventare la polpa farinona.
Evitare assolutamente il congelatore.

Prosit!

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